17 novembre 2019
Una grande richiesta di perdono e di riconciliazione
Nei suoi cinquant'anni di storia la nostra comunità parrocchiale ha ricevuto tanti doni e ha fatto anche tanto bene. L’arcivescovo, nella sua omelia del 6 ottobre scorso, ci ha invitato a riconoscerlo e a vivere, per questo, nella riconoscenza.
Non possiamo negare, però, che in questi cinquant’anni la nostra comunità ha anche conosciuto momenti di dolorose lacerazioni. Alcune di queste sono state lacerazioni volontarie, provocate appositamente; altre, la maggior parte, sono state frutto di incomprensioni.
«La riconoscenza invita all’umiltà e alla concordia. […] La concordia, segno della comunione che unisce i credenti, chiede l’umiltà di riconoscersi peccatori, debitori gli uni verso gli altri, disponibili a dare e ricevere perdono. […] Per superare ferite, rancori, divisioni viene dall’altro lo Spirito di Dio che brucia le scorie e consente di vedere lo splendore della storia, del presente, degli altri» (Mario Delpini, Omelia a sant’Anselmo da Baggio, 6 ottobre 2019).
Per questo, all’inizio di questo Cinquantesimo, vogliamo vivere un grande momento di richiesta di perdono e di riconciliazione. Lo articoleremo in tre momenti: sabato 23 novembre, dalle 15 alle 18, alcuni sacerdoti saranno a disposizione in chiesa per le confessioni individuali. Lo stesso giorno, alle ore 21, in chiesa vivremo una veglia di preghiera sullo stile di Taizé per meditare sul tema del perdono, della riconciliazione, della concordia. Infine, domenica 24 novembre, all’inizio della Messa delle 10.30, eleveremo a Dio la nostra grande richiesta di perdono.
Ognuno di noi può sentirsi più o meno responsabile del male che si è operato nella nostra comunità, ma sicuramente ognuno di noi deve sentirsi responsabile di operare la concordia, di invocare e di offrire il perdono. Perciò spero che tutta la comunità, dai giovani fino ai più anziani, si senta chiamata a vivere questo importante passo del nostro cammino.
don Giuseppe